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Cavalli e Cavallucci ecco come passavo il primo giorno di Natale.

Cavalli e Cavallucci ecco come passavo il primo giorno di Natale.

Cavalli e Cavallucci ecco come passavo il primo giorno di Natale.

L'otto di dicembre io e la mamma, come da tradizione facevamo l'albero, il presepe e decoravamo la casa.
Prima andavamo in soffitta a riprendere le scatole “natalizie” e poi iniziavamo le operazioni di decorazione.

Era l'inizio delle feste, la stufa era accesa e in casa per tutto il giorno si respirava aroma di spezie, miele e zucchero.

Il babbo come si dice  a Firenze infatti passava buona parte della giornata a sfornare i “cavallucci” che poi avrebbe regalato ad amici e parenti.
Io a fine serata mi intrufolavo in cucina e potevo aiutarlo a fare i cavallucci con le mani.

Non che quella consistenza appiccicosa mi facesse impazzire ma l'impasto caldo fra le mani e l'odore speziato di cannella mi portavano in un luogo caldamente esotico.

La parte migliore era quando il babbo mi raccontava la storia dei famosi biscotti senesi e soprattutto era vedere uscire le teglie dal forno, aspettare che i cavallucci si intiepidissero e li potessi finalmente assaggiare.

Augusto si sistemava gli occhiali, e come se davanti a sé avesse avuto un pubblico seduto in platea che aspettava solo la sua battuta, mi raccontava:

Vedi Elisa i cavallucci si chiamano così perchè questi biscotti venivano mangiati dai lavoratori nelle poste dove avveniva il cambio del cavallo e spesso venivano anche offerti ai viaggiatori. Quindi i cavallucci hanno questo nome in onore dei cavalli”.

Negli anni ho scoperto che i predecessori dei cavallucci si chiamano “berriquocoli” e  venivano distribuiti nel '500 per le festività di Siena.

Ho anche scoperto che i cavallucci che faceva mio padre sono in realtà i berriquocoli perchè sono più speziati e hanno le noci.

Questa tesi è confermata anche dal libro “La cucina degli Etruschi” che usava il babbo e che ora uso io per fare questi biscotti speciali. Prendere questo libro dallo scaffale è un rito legato al Natale; durante l'anno neanche mi accorgo che ci sia questo libro, e a Natale invece eccolo apparire sullo scaffale come per magia!

Rispetto alla ricetta originale, diminuisco solo lo zucchero e sostituisco il carbonato d'ammonio con il bicarbonato.

Ricetta

I miei cavallucci

550 gr di farina semi-integrale, o di farro
100 gr miele
75 gr di acqua
250 gr di zucchero di canna chiaro
150 gr Noci
75 gr di cedro e arancia candito
1 cucch. Bicarbonato
1 c. spezie miste natalizie


In una ciotola mescola la farina con le spezie miste, le noci tritate, l’arancia e il cedro canditi tagliata a dadini, e un cucchiaino di bicarbonato.

In un padellino sciogli lo zucchero con il miele e l' acqua fino ad ottenere uno
sciroppo liquido.
Versa lo sciroppo nella ciotola della farina e mescola bene con un cucchiaio di legno.
L'impasto risulterà appiccicoso, è normale : )
Con le mani infarinate forma delle palline di 5-6 cm che schiaccerai.
Metti i cavallucci su una teglia coperta con carta da forno e cuoci in forno statico a 180° per 15-20 minuti.
Quando sforni i cavallucci, saranno morbidi ma raffreddandosi si induriranno quindi meglio non cuocerli troppo sennò saranno duri come i sassi!

I cavallucci si conservano in una scatola di latta o in un barattolone di vetro per un mese....se resistete a non mangiarli!!!

Ottimi con il vinsanto.