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Diario di viaggio insieme a UNO SPICCHIO di MELONE nel Chianti – II° Puntata

Diario di viaggio insieme a  UNO SPICCHIO di MELONE nel Chianti – II° Puntata

Diario di viaggio insieme a UNO SPICCHIO di MELONE nel Chianti – II° Puntata

 

Sabato sveglia prestissimo per andare al Podere le Fornaci di Greve dove  Michele, Niccolò e Valentina allevano capre camosciate delle Alpi e producono ottimo formaggio biologico, per davvero. Quindi come si sa, in campagna la vita inizia presto, soprattutto dove ci sono animali da mungere e il formaggio da fare tutti i giorni.

 

Per il Podere Le Fornaci ho un debole, direi proprio un amore molto forte, perchè in questo luogo ho vissuto e lavorato per due anni, ma soprattutto ho passato con mia figlia dei momenti magici, surreali che spero lei si possa portare dentro per tutta la sua vita.

 

Io ed Irene siamo arrivate in azienda e subito Niccolò ci ha accompagnate a trovare i capretti nella stalla “dei piccoli”, una sorta di asilo nido dove i cuccioli rimangono durante il giorno,  mentre le mamme sono al pascolo.

 

Il tempo passava, e quindi seppur a malincuore e dopo essersi lavate le mani ben bene, messe il camice da infermiere e i copriscarpe siamo andate in caseificio a vedere la produzione dei caprini e ad ascoltare Michele che ci ha spiegato il procedimento.
La mia parte preferita comunque è stata assaggiare i prodotti, ovviamente. Pane, formaggio e miele e la mattinata ha preso una nuova piega.

 

Dopo saluti e abbracci siamo andate a Panzano a visitare l'azienda agricola Le Cinciole dove lavora la nostra amica sommelier Jlenia.
La fattoria è immersa nella campagna, in uno di quei rari luoghi dove non senti neanche il rumore di una macchina che passa e non vedi strade asfaltate in giro.
La filosofia “agricola e vinicola” di Luca il proprietario dell'azienda mi ha molto incuriosita. Il suo concetto in sintesi è “osservare l'ambiente che ci circonda e intervenire sul terreno e sulle piante il meno possibile; solo in questo modo si può davvero curare e preservare il territorio ed ottenere un prodotto, in questo caso uva e quindi vino di qualità che racchiude l'essenza del luogo”..
Luca ci ha accompagnate poi in cantina dove ci ha raccontato un po' della sua storia e della sua passione per la terra e il vino. Abbiamo degustato i vini dell'azienda, accompagnati da una “fett'unta” con l'olio dell'azienda.
Il vino è certificato biologico ma l'attenzione che viene messa in vigna e in cantina è ben oltre quello che viene richiesto dal regolamento.
Inoltre in azienda si può soggiornare in due appartamenti con giardino e uso piscina.

Lasciare un posto meraviglioso sapendo di andare a visitarne un altro ti facilita i saluti, soprattutto quando sai che stai per andare in una Villa Medicea a provare un trattamento relax proposto da Massage in Chianti. Com'è dura la vita!!!

La Villa Medicea di Lilliano a Grassina vicino Firenze  è un paradiso ben custodito, dove oltre a visitare cantine storiche del 1100, passeggiare nei giardini all'italiana, degustare vini e olio della Fattoria, soggiornare nelle suites potete anche fare lezioni di yoga individuale con Tuscan Yogi e trattamenti olistici con Massage in Chianti.

Denise ci ha accompagnate per la tenuta spiegandoci la storia della famiglia Malenchini e mostrandoci anche i luoghi più nascosti della Villa. Per la sua bellezza questo luogo è ambitissimo anche come location per matrimoni ed eventi.
Dopo la nostra passeggiata Flaminia ci aspettava all'ombra di un ulivo pronta a coccolare Irene di unospicchiodimelone.

 

Massage in Chianti  è un progetto che  porta la spa direttamente nelle Ville del Chianti.

Inoltre Massage in Chianti offre un servizio esclusivo per feste benessere di addio al nubilato e angoli benessere e relax per il giorno dopo del matrimonio.

Irene dopo un'ora di massaggio non voleva più venire via ma io con modo incalzante l'ho convinta e siamo partite alla volta di Firenze dove una sorpresa ci aspettava.

In uno degli angoli più nascosti nel cuore di Firenze c'è il complesso delle Murate, ex carcere della città, qui è nato un bel progetto di co-working dove Waxmore ha trovato la sua nuova sede.
Maria Cristina e Elena sono le ideatrici del brand che realizza divise da cucina con un tocco di stile e creatività.

Siamo passate a salutare Elena perchè volevo che Irene conoscesse questa realtà molto speciale anche per il suo aspetto etico. Infatti Waxmore organizza anche laboratori formativi di sartoria e cucito per i migranti.

L'ultima tappa della giornata si è conclusa al Ristorante San Michele all'Arco, ristorante di cucina tipica toscana particolarmente attento alla scelta dei prodotti.

 

La cena è stata speciale grazie al cibo ottimo, ben cucinato e servito dal sorridente Lorenzo.
Dopo un abbondante antipasto toscano con salumi di cinta dell'azienda, crostini e formaggi del pastore di Volterra, abbiamo assaggiato una pasta fresca al ragù di anatra (notevole), poi abbiamo scelto le specialità della casa: tagliata ai funghi porcini, tartare classica con uovo e coniglio in salmì. 
Non potevamo concludere la cena senza assaggiare un po' di tiramisù... è risaputo ognuno fa il tiramisù più buono che ci sia, e anche se il mio ovviamente è tra i migliori il tiramisù di San Michele all'Arco lo metto sul podio, anche perchè usa le uova della Fattoria.

 

Meno male che avevamo la macchina lontana dal centro, così abbiamo camminato, bevuto tanta acqua prima di tornare a casa stanche ma felici.