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Le Marche l'unica regione italiana “ al plurale ”

Le Marche l'unica regione italiana “ al plurale ”

Le Marche l'unica regione italiana “ al plurale ”

l nome Marche deriva dal termine germanico "marka", che veniva usato per indicare le diverse terre di confine che e poi venivano riunite, per comuni ragioni geografiche, amministrative e storiche, in un'unica regione, dando così origine al particolare nome al plurale, unico caso fra le regioni d'Italia.

La regione delle Marche si trova nell'Italia centrale, meravigliosa quanto insolita per la sua diversità di paesaggio e cucina: forme armoniche e sinuose, grotte che si alternano a spiagge indimenticabili, colline che rievocano storia, tradizione arte e montagne attrezzate con impianti di risalita per gli appassionati di sci.

Delle Marche io ho conosciuto maggiormente la parte montana, infatti il primo viaggio d'amore che abbiamo fatto con Gabriele diciassette anni fa è stato sui Monti Sibillini.

Pochi soldi e tanto amore, partiamo con una tenda prestata da un'amica, perchè da giovani comunque la tenda fa molto “amore romantico”...almeno per me, poi ho scoperto che a per Gabriele non era così.
Fatto sta che la prima notte che abbiamo passato nel Parco del Sibillini la nostra tenda è stata alluvionata da un temporale estivo inaspettato e catastrofico.
Abbiamo passato la notte bagnati e infreddoliti e le fiamme dell'amore non sono servite a scaldarci.
Il giorno dopo io per non ammettere la sconfitta ho cercato di aggiustare la tenda che era praticamente distrutta finchè Gabriele in un attimo di “furore” l'ha gettata via e mi ha detto “ basta andiamo in agriturismo”.
Bene lì è iniziata la nostra vacanza relax: passeggiate, piscina, e cibo buonissimo della Signora Carla.

Fra salumi stagionatissimi, formaggi di pecora, pasta fresca e ragù di ogni tipo un piatto insolito ha attirato la mia attenzione: “la pizza cresciuta” una torta fatta di farina mais e farina di grano che dopo essere stata cotta in forno viene riempita con verza, bietola, cicoria, abbondante lardo e macinato di maiale.

Una bomba a tutti gli effetti che capisco più in una giornata autunnale che a fine Agosto .

Da quel giorno ha creato la mia versione della pizza cresciuta: è vegetariana perchè è più leggera e digeribile; ho sostituito la carne con i funghi ma il gusto è sempre ricco e pieno.

Nei prossimi giorni posterò la ricetta con le foto.....



Ecco la ricetta che ti ho promesso; ho appena finito di cuocere la mia pizza cresciuta e qualche fetta è già stata fatta fuori!

LA PIZZA CRESCIUTA

Per l'impasto:

650 gr di farina taragna precotta
100 gr di farina di avena, grano saraceno, segale, grano
1 lt di acqua calda

1 c.no di cremor tartaro o liveito instantaneo
sale
rosmarino

50 gr di olio extra vergine di oliva

Mescola in una ciotola le due farine, il sale, e il lievito.
Aggiungi l'acqua calda e l'olio mescola bene con una spatola fino ad un impasto denso senza grumi.
Versa l'impasto in uno stampo tondo ben unto, cospargi con il rosmarino e cuoci 60 min. a 180°-200°.
Una volta cotta la “pizza”, tirala fuori dal forno e lasciala raffreddare per un po' prima di tagliarla in mezzo: sarà più facile.

Per il ripieno:

400 gr di funghi pleurotus

200 gr di bietoline
200 gr di cavolo nero
200 gr di cicoria
aglio
sale
pepe
olio extra vergine di oliva

Mentre la “pizza” cuoce taglia i funghi e cuocili in olio e aglio, aggiungi poi man mano cavolo nero e cicoria tagliati a strisce e le bietoline intere.
Aggiungi sale, copri con il coperchio e lascia cuocere 10 min.

Una volta che anche le verdure saranno tiepide riempi la “pizza cresciuta”.
E' un primo piatto gustoso e facile e se usi una farina senza glutine è perfetta anche per i celiaci.
I funghi pleurotus poi non fanno rimpiangere il lardo perchè hanno una consistenza molto carnosa.
Se vuoi renderla più ricca aggiungi del parmigiano reggiano grattugiato nell'impasto.